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calze antitrombo

Le calze antitrombo: a cosa servono, quando usarle, guida alla scelta

Le calze antitrombo, veri e propri dispositivi medici, vengono usate per prevenire la trombosi venosa profonda e scongiurare gravi rischi per la salute.

Sono note anche come calze a compressione graduata, più strette attorno alla caviglia e meno a cosce e polpacci. Risultano indispensabili in caso di allettamento post-operatorio e prolungato che costringe all’immobilizzazione degli arti inferiori. Ne esistono in vari formati: il medico prescriverà il modello più adatto alle condizioni ed esigenze del paziente per la compressione necessaria alla gamba.

Prima di spiegare a cosa servono, quando usarle e come sceglierle, facciamo chiarezza. 

Bisogna distinguere questo tipo di calze elastiche, che esercitano una compressione di 18mm/hg, da quelle preventive e terapeutiche. Le calze preventive, con una forza di compressione misurata in denari (da 40 a 140) vengono usate in assenza di patologie per la prevenzione di sviluppi dei trombi. Le calze terapeutiche (curative) presentano una forza compressiva crescente: si suddividono in 4 classi con lettera K.

Calze antitrombo: a cosa servono

Indipendentemente dal modello, le calze antitrombo hanno la specifica funzione di prevenire la flebite o flebotrombosi, nota anche come trombosi venosa profonda. Questa patologia è caratterizzata dal rischio di formazione di trombi (coaguli di sangue) che possono rallentare la circolazione sanguigna o, peggio ancora, occludere del tutto il passaggio di vene, capillari, arterie. Un rischio del genere può portare a gravi conseguenze (in primis, l’embolia polmonare) e può risultare letale.

Le calze elastiche favoriscono la circolazione sanguigna: esercitano una diversa intensità di pressione sulla gamba. La comprimono in modo decrescente (graduale) dalla caviglia fino alla coscia aiutando il ritorno venoso del sangue dal basso verso l’alto. In questo modo, riducono notevolmente la stasi venosa ed il rischio di sviluppare trombosi. 

Per i soggetti più a rischio, l’utilizzo delle calze antitrombo (prescritte dal medico) devono essere associate ad una terapia farmacologica mirata (anticoagulanti come l’eparina).

Le calze antitrombo sono indicate per trattare la trombosi venosa profonda e superficiale e vengono prescritte a seguito di:

  • Intervento di chirurgia venosa;
  • Intervento chirurgico che richiede un’immobilità prolungata;
  • Postscleroterapia delle varici.

Calze antitrombo: quando usarle e perché

Le calze antitrombo vanno usate quando, per un’invalidità permanente o un intervento chirurgico che costringe all’immobilità (come un intervento di protesi anca), si rischia seriamente la trombosi venosa.  Difatti, l’assente o scarsa mobilità è un pericolo che può provocare la formazione di trombi, coaguli di sangue. Le calze intervengono per incrementare la velocità di scorrimento del flusso sanguigno limitando questo rischio.

Il medico, generalmente, prescrive l’uso delle calze o di monocollant antitrombosi per l’intera durata dell’allettamento. Di notte, visto che la mobilità è ancora più ridotta, le calze non devono essere tolte. Occorre avere calze di ricambio in quanto non bisogna mai lasciare gli arti privi di compressione graduata. Possono essere tolte temporaneamente (e sostituite con calze terapeutiche) quando si fa qualche passo ma bisogna indossarle di nuovo quando si torna a letto.

E’ importante seguire scrupolosamente le indicazioni del medico.

Come scegliere gambaletti e calze antitrombo

Sarà il medico a prescrivere il modello ideale di calze elastiche a compressione graduata in base alle esigenze del paziente.

Esistono vari formati (con o senza punta del piede):

Un dettaglio importante di cui tener conto è scegliere la taglia adatta, altrimenti si rischia un’ossigenazione scorretta del tessuto sottocutaneo per eccessiva pressione che può portare ad un’occlusione arteriosa, trombosi o gangrena (per i diabetici e chi è affetto da patologie più a rischio). 

Conviene, salvo diverse indicazioni, scegliere un modello con punta aperta per avere modo di controllare facilmente lo stato circolatorio della gamba e le dita del piede senza comprimerle. Il tallone deve essere modellato per mantenere ferme le calze. Per i gambaletti, è importante la presenza di silicone nella banda superiore per stabilizzarli senza stringere troppo. Sono da preferire i modelli in maglia poliestensiva che previene l’effetto laccio emostatico e, allo stesso tempo, risultano confortevoli.

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