Aiuto          Accedi        Carrello

Menu Close
Close
sacroileite

La sacroileite: cause e rimedi

Indice articolo

I sintomi della sacroileite sono simili a quelle di altre patologie come lombalgia, lombosciatalgia o discopatia lombare che colpiscono la parte bassa della schiena. Di conseguenza, non è semplice individuare il problema: è necessaria una diagnosi accurata e scrupolosa.

La sacroileite è dovuta ad un’infiammazione dell’articolazione sacro-iliaca: va a colpire le articolazioni sacro-iliache che collegano le due ossa del bacino all’osso sacro. Dolore a livello sacrale, sensazione di calore, rigidità e blocco soprattutto nei movimenti in estensione e in flessione in avanti. Se la patologia viene trascurata o curata in modo inadeguato, il dolore può diventare cronico e neuropatico con tutte le complicazioni del caso.

Quali sono le cause e le migliori cure per combattere la sacroileite?

Sacroileite: cause

Le cause scatenanti più comuni della sacroileite (di natura meccanica, viscerale o reumatologica) sono:

  • Instabilità dell’articolazione sacroiliaca;
  • Traumi diretti e indiretti (cadute, infortuni, ecc.);
  • Lesioni al bacino o alla colonna;
  • Artrite reumatoide, gotta, spondilite anchilosante, lupus eritematoso sistemico ed altre forme di artrite;
  • Artrosi;
  • Gravidanza;
  • Disturbi viscerali come colon irritabile o malattie croniche intestinali come la colite ulcerosa;
  • Problemi meccanici per sbilanciamento del carico che porta i muscoli a lavorare male (soprattutto l’ileo-psoas): si verifica un’eccessiva sollecitazione all’articolazione sacro-iliaca ed i muscoli si contraggono. Sovraccarico, posture alterate e stress possono creare disfunzioni ad alcuni muscoli e causare, di conseguenza, infiammazioni e trigger point (contratture tese e dolorose);
  • Infezioni importanti come quelle che colpiscono il tratto urinario o l’osteomielite.

Per una diagnosi accurata della sacroileite, oltre all’esame obiettivo comprensivo di test, è necessario sottoporre il paziente ad esami strumentali (radiografia, Tac), esame del sangue o termografia per escludere malattie reumatiche.

Si può procedere anche con un’infiltrazione di anestetico nell’articolazione sacroiliaca: se dopo l’infiltrazione i sintomi scompaiono significa che si tratta di sacroileite.

Sacroileite: terapia conservativa nella fase acuta

Per la terapia conservativa nella fase acuta, il medico terrà conto delle cause responsabili della patologia e della gravità dei sintomi. Prescriverà:

  • Applicazione di ghiaccio;
  • Sospensione di tutte le attività che possono acuire il dolore (sovraccarico, posture scorrette, sollecitazioni eccessive);
  • FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) e antidolorifici;
  • Miorilassanti in caso di contratture muscolari;
  • Antinfiammatori e immunosoppressivi in presenza di malattia reumatica;
  • Antibiotici per la cura di un’eventuale infezione;
  • Infiltrazioni di cortisone e di anestetico locale con guida ecografica o radiografica;
  • Utilizzo di un busto lombosacrale Donjoy contenitivo in caso di infiammazione acuta.

Il ricorso a trattamenti invasivi ed intervento chirurgico viene valutato nei casi più gravi, quando la terapia conservativa non dà risultati soddisfacenti. Si interviene con denervazione tramite radiofrequenza, artrodesi con tecnica mininvasiva o stimolazione elettrica con strumento apposito.

Fisioterapia d’avanguardia per combattere la sacroileite

I farmaci possono essere assunti per un breve periodo. Per intervenire senza effetti collaterali contro il dolore e l’infiammazione, la Fisioterapia è l’unica soluzione efficace quando la causa della sacroileite è di natura meccanica o viscerale (trattamento osteopatico).

Previa valutazione globale e distrettuale, il fisioterapista pianificherà un programma terapeutico personalizzato.

Le terapie fisiche strumentali d’elezione sono Tecarterapia e Laser Yag ad Alta Potenza.

Il trattamento manuale e riabilitativo prevede manipolazioni osteopatiche e miofasciale dei trigger point, massaggi decontratturanti ed esercizi terapeutici mirati. Gli esercizi di allungamento e rinforzo muscolare servono a migliorare la funzionalità e la meccanica dei muscoli principali dell’articolazione sacroiliaca, in particolare ileo-psoas, muscolo quadrato dei lombi, gluteo-piriforme e ischio-crurali.

Correzione della postura: lo step decisivo

Oltre agli esercizi posturali indicati dal fisioterapista, in caso di deficit posturali emersi dall’esame Baropodometrico lo specialista raccomanderà al paziente il percorso di Rieducazione Posturale Globale (metodo Mézières). E’ lo step decisivo per risolvere un problema causato da postura scorretta che crea alterazione, sbilanciamento, disfunzione. Un deficit posturale fa lavorare male i muscoli e fa soffrire la schiena.

Con questa tecnica si riallungano in modo uniforme le strutture muscolo-fasciali mediante la messa in tensione graduale per riequilibrare tutta la colonna, gli arti superiori e inferiori e per riposizionare le diverse articolazioni. Il metodo Mézieres è indicato a fini terapeutici e preventivi, scongiura il rischio di recidive, usura ed infiammazioni.

Condividi questo post
Articoli che potrebbero interessarti