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La periartrite: cause, sintomi e cura

Indice articolo

La periartrite scapolo-omerale (PSO) si manifesta con un dolore terribile alla spalla. Questa sofferenza a livello dell’articolazione della spalla è causata da infiammazione o degenerazione dei tessuti molli (cartilagini, tendini, legamenti, borse).

Più precisamente, la periartrite è l’infiammazione dei tendini della cuffia dei rotatori (i muscoli che avvolgono la testa dell’omero) che va a colpire le strutture attorno all’articolazione della spalla. I tendini della cuffia dei rotatori, particolarmente a rischio di infiammazione in quanto soggetti a sovraccarico, sono associati ai muscoli sovraspinoso, sottospinoso, sottoscapolare e capo lungo del bicipite. 

La sofferenza può interessare l’area subacromiale, potrebbe trattarsi di una lesione del cercine (lesione SLAP) oppure una sublussazione del capo lungo del bicipite. Questa patologia reumatica (tra le più frequenti della spalla) può irradiarsi al tratto cervicale e alla mano ed essere responsabile di limitazione funzionale.

Quali sono, in dettaglio, le cause, i sintomi e la cura più efficace per la periartrite?

Periartrite: cause

La PSO colpisce soggetti di età compresa tra i 40 ed i 60 anni di entrambi i sessi. Tra le varie cause scatenanti, troviamo infortuni, sovraccarico, cattiva postura, diabete.

Le cause possono essere di tipo traumatico, degenerativo o da sovraccarico.

Le più frequenti cause di natura degenerativa colpiscono:

  • tendini della cuffia dei rotatori;
  • cartilagine;
  • articolazioni gleno-omerale, acromion-claveare;
  • cercine glenoideo;
  • capo lungo del bicipite;
  • rachide cervicale.

Di conseguenza, è fondamentale eseguire una valutazione medica su tutte le articolazioni della spalla effettuando un accurato esame obiettivo del tratto cervicale, Risonanza Magnetica e test specifici.

I sintomi tipici della periartrite scapolo-omerale

La periartrite si manifesta con sintomi tipici:

  • dolore (anche di notte) che parte dalla spalla per irradiarsi al rachide cervicale e al dorso della mano;
  • limitazione dei movimenti (in elevazione e rotazione);
  • perdita di forza dell’arto compromesso.

In caso di deficit dei movimenti di abduzione e intrarotazione potrebbe trattarsi di un problema a carico del sovraspinoso, mentre in caso di limitazione di movimento e dolore durante la flessione anteriore potrebbe essere coinvolto il capo lungo del bicipite.

In presenza di dolore durante il movimento di abduzione, il problema potrebbe essere una tendinite del sovraspinoso (dolore tra 90 e 110° di movimento laterale) o del sottoscapolare (tra 130 e 150° di movimento).

Il dolore causato dalla periartrite è imprevedibile: può diventare cronico oppure scomparire spontaneamente nell’arco di 1-6 mesi.

Periartrite scapolo-omerale: le cure più efficaci

La fase acuta del dolore causato dalla periartrite scapolo-omerale dura, generalmente 15-20 giorni.

In questa fase, il medico prescriverà farmaci antidolorifici e antinfiammatori da assumere per un breve periodo o, se necessario, infiltrazioni a base di antinfiammatori, corticosteroidi o acido ialuronico.

Un tutore per la spalla servirà al paziente per trovare giovamento e muoversi in sicurezza.

Una volta superata la fase acuta, il Fisioterapista procederà con un’accurata valutazione globale e distrettuale del paziente per la scelta mirata di terapie adeguate al caso.

Le terapie fisiche strumentali d’elezione per trattare la periartrite sono:

  • Tecarterapia, la più efficace in assoluto insieme al Laser Yag ad alta potenza, ad azione analgesica, antinfiammatoria, decontratturante e rigenerante;
  • Laser Yag ad alta potenza, trattamento rapido oltre che efficace;
  • Onde d’urto, particolarmente indicate in caso di calcificazioni ai tendini della cuffia dei rotatori;
  • Ultrasuoni.

Periartrite: terapie manuali e riabilitazione

Le suddette terapie strumentali d’elezione consentiranno al paziente di superare al meglio dolore e infiammazione. In seguito, il Fisioterapista passerà alle terapie manuali per sbloccare e ripristinare la funzionalità articolare, per il recupero della forza ed elasticità muscolare.

I migliori trattamenti manuali e riabilitativi sono:

  • Terapia manuale eseguita dall’Osteopata;
  • Mobilizzazioni;
  • Esercizi terapeutici specifici come rinforzo muscolare della cuffia, allungamento del pettorale, esercizi posturali e riabilitativi;
  • Metodo Mézières, la Rieducazione Posturale Globale in grado di correggere eventuali deficit posturali, ristabilire una corretta postura riallungando tutta la catena muscolare posteriore, recuperare la corretta posizione dei muscoli e ripristinare la funzionalità fisiologica delle superfici articolari. Si ricorre a questo metodo dopo aver effettuato l’Esame Baropodometrico ed aver accertato la presenza di scompensi posturali. 

In casi più gravi e rari, che non rispondono alla terapia conservativa e riabilitativa, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico per riparare le strutture danneggiate.

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