Il piede torto (o equino) è una malformazione perlopiù congenita del piede e della caviglia che colpisce un neonato su mille. Compromette ossa ed articolazioni dell’arco plantare e ne modifica la forma.
Questa deformazione comporta difficoltà nell’appoggiare per intero a terra l’estremità dell’arto inferiore: chi presenta il piede equino cammina appoggiando esclusivamente la punta del piede, senza poggiare i talloni. Il piede è girato verso l’interno con la punta verso il basso. La volta plantare si presenta accentuata in altezza, con prominenza dorsale e dita eccessivamente flesse.
Può essere monolaterale (un solo arto) o bilaterale (coinvolge entrambi i piedi).
Quali sono i sintomi e come curare il piede equino?
Piede torto: sintomi
In genere, la deformità si sviluppa intorno al terzo mese di gravidanza: spesso, si può scoprire in epoca prenatale attraverso esami ecografici.
In certi casi, il piede equino è associato ad altre problematiche come patologie neuromuscolari, sindrome da briglie amniotiche, mielomeningocele, artrogriposi, ipoplasia: viene, perciò, definito piede torto secondario.
In gran parte dei casi, il piede equino si riconosce fin dalla nascita del bimbo osservando i seguenti segni e sintomi:
- l’arto è piegato verso il basso: nel peggiore dei casi, le piante si toccano per intero tanto da creare un’alterazione dell’appoggio (con la punta al suolo) durante la deambulazione;
- dolori frequenti per metatarsalgie dovute al sovraccarico locale;
- sensibilità ridotta;
- eccessivo pallore della cute;
- segni cutanei come bolle, callosità, ulcerazioni per cattiva circolazione periferica.
L’equinismo viene diagnosticato attraverso radiografie del piede e della gamba effettuate in piedi e l’esame baropodometrico in grado di misurare la pressione esercitata dal piede sul suolo in fase statica e dinamica.
Complicanze
Se il piede equino non viene trattato tempestivamente e adeguatamente può comportare gravi complicanze come:
- instabilità della caviglia;
- varismo del retropiede (parte posteriore non in linea con la gamba);
- fascite plantare;
- retrazione o accorciamento del tendine di Achille o del muscolo tricipite della sura;
- tendinopatie;
- borsiti;
- spine calcaneari.
Il piede torto trascurato o non adeguatamente trattato può portare a problemi di deambulazione molto gravi e serie patologie della colonna vertebrale.
Piede torto: trattamenti e cure per l’equinismo
Per evitare che il piede equino peggiori gradualmente nel corso del tempo, è necessario intervenire tempestivamente attraverso metodi specifici in base all’entità della malformazione.
Se viene trattato fin dai primi giorni di vita del bambino, la posizione del piede torto può migliorare.
Il trattamento del piede equino prevede terapie conservative (Fisioterapia, tutori specifici, stretching) e interventi chirurgici su tessuti scheletrici e molli.
Tra varie procedure, evidenziamo il Metodo Ponseti e la Metodica di Codivilla.
Metodo Ponseti: in cosa consiste
Il Metodo Ponseti risulta efficace soltanto in caso di piede equino congenito. Consiste in periodiche applicazioni di gessature. Il piede torto del bimbo viene ingessato in posizione corretta per 7 giorni: di solito, sono sufficienti 6 gessature (da mantenere per 7 giorni ciascuna) che dalla coscia arrivano fino al piede. A fine trattamento, al bambino viene applicato un particolare tutore fino all’età di 3-4 anni per evitare il rischio di recidive.
Le possibilità di una guarigione completa sono del 90-95%: in caso di malformazione grave, se il piede equino non risponde al trattamento, bisognerà ricorrere ad un intervento chirurgico ai tessuti molli (tenotomia per allungare il tendine d’Achille).
Attualmente, il metodo di Ponseti rappresenta quello più utilizzato e di maggior successo a livello internazionale.
Metodica di Codivilla: intervento correttivo
Anche la Metodica di Codivilla è pensata per il trattamento del piede equino sui neonati. A differenza del Metodo Ponseti, questa metodica consiste in un intervento chirurgico correttivo da effettuare all’età di 3-4 mesi su bambini che raggiungono almeno 6 kg di peso.
Il chirurgo procede con una doppia incisione (una nella parte posteriore, l’altra nella parte interna del piede). Successivamente, si liberano e si allungano le strutture muscolari, tendinee ed articolari che bloccano l’arto in posizione deforme.
Pur trattandosi di un intervento invasivo per bimbi in tenera età, la metodica di Codivilla permette di correggere il piede torto con ottimi risultati.
Altri trattamenti efficaci per il piede torto
Per migliorare la funzionalità dell’arto e favorire la riabilitazione prima e dopo l’intervento chirurgico, si ricorre alla Fisioterapia mirata, ad esercizi di stretching e all’utilizzo di tutori e plantari realizzati ad hoc per la correzione di malformazioni dell’avampiede o per piede equino ciondolante.
In certi casi, il piede equino può coinvolgere irreversibilmente la caviglia ed è necessario ricorrere all’impianto di una protesi per assicurare un appoggio a terra corretto e confortevole.