Uno degli strumenti più importanti per la salute di un neonato è lo sterilizzatore. Ogni mamma lo sa che, per proteggere il proprio bimbo da certi rischi dovuti ad agenti patogeni (microbi e batteri), bisogna disinfettare e sterilizzare tutti gli oggetti e gli accessori con cui il neonato viene a contatto.
Lo sterilizzatore garantisce sicurezza in termini di igiene. Fa anche risparmiare tempo prezioso perché consente di igienizzare contemporaneamente tanti oggetti (biberon, ciucci, tettarelle, giocattoli).
Sono disponibili in commercio diverse tipologie di sterilizzatori in base a differenti caratteristiche e tecnologie d’uso.
Come scegliere lo sterilizzatore più adatto a te?
Sterilizzatore: perché è importante usarlo
Lo sterilizzatore è uno strumento estremamente importante per il benessere del neonato. E’ capace di ridurre del 99% la presenza di microorganismi e batteri pericolosi su tutti gli oggetti che entrano in contatto con la bocca del bimbo.
In passato, si immergeva tutto nell’acqua bollente; da diversi anni, è sempre più diffuso l’utilizzo dello sterilizzatore.
Si consiglia di sterilizzare tutti gli oggetti fino ai 6 mesi del neonato, ovvero finché il suo sistema immunitario non è completamente sviluppato (in particolare, le immunoglobine di tipo A).
In quanti modi si può sterilizzare efficacemente?
Come scegliere lo sterilizzatore: tipologie e tecnologie di funzionamento
I residui di latte e cibo a temperatura ambiente attirano i batteri come una calamita: questi ultimi si depositano e si moltiplicano rapidamente rappresentando un pericolo per il bambino.
L’unico modo per garantire un’igiene perfetta è usare lo sterilizzatore, dopo aver lavato bene tutto (senza usare sostanze chimiche) eliminando eventuali ostruzioni.
In termini di tecnologia di funzionamento, esistono due macro-gruppi: gli sterilizzatori a caldo e a freddo.
Tra i modelli a caldo, troviamo quelli elettrici e a microonde che utilizzano il vapore ad elevate temperature.
Gli sterilizzatori a freddo utilizzano sostanze chimiche per eliminare la carica batterica e virale sugli oggetti.
Più di recente, sono comparsi sul mercato gli sterilizzatori portatili (da usare anche fuori casa) che sfruttano i raggi UV.
Sterilizzazione a caldo
La sterilizzazione a caldo è il metodo più tradizionale ed economico. Consiste nel far bollire gli oggetti: una volta raggiunti i 100°, l’acqua può distruggere qualunque tipo di microorganismo nocivo per la salute.
Si consiglia di immergere gli oggetti in una pentola con acqua fredda, metterla sul fuoco e portarla in ebollizione mantenendo gli oggetti all’interno per almeno 20 minuti mentre l’acqua bolle. Poi, gli oggetti si lasciano asciugare ponendoli su un ripiano.
E’ una tecnica efficace ma il processo è lungo (dura oltre un’ora) e complesso.
Sterilizzatori a vapore
Per la sterilizzazione a vapore è necessario munirsi di un apparecchio apposito con un bollitore che fa aumentare la temperatura dell’acqua mentre il termostato la mantiene costante. Il vapore acqueo emesso disinfetta tutti gli oggetti sistemati in un cestello.
Biberon, ciucci e altri accessori saranno di nuovo pronti all’uso dopo soli 10 minuti.
Sterilizzatori a freddo
Lo sterilizzatore a freddo richiede l’uso di sostanze chimiche efficaci contro i batteri che sono, comunque, innocue per il piccolo. Queste sostanze (in forma di granelli o capsule) vengono sciolte nell’acqua prima di immergere gli oggetti lasciandoli in posa per almeno un’ora. In seguito, basterà risciacquare abbondantemente con acqua prima di usarli in tutta sicurezza.
Questo tipo di sterilizzatore è maneggevole, versatile e più compatto e non richiede l’uso di corrente elettrica per funzionare, quindi si può usare ovunque.
Sterilizzatori elettrici
Tra gli sterilizzatori a caldo, i modelli più diffusi sono quelli elettrici, che funzionano tramite corrente. La base della sterilizzazione resta l’acqua bollente ma tutto il processo è automatizzato.
Per usare gli sterilizzatori elettrici, basta riempire un apposito serbatoio di acqua, inserire gli oggetti nel vano, richiudere il coperchio e attivare l’apparecchio.
E’ uno dei migliori metodi in quanto è naturale, non serve usare agenti chimici ma solo il vapore. Inoltre, è rapido (il processo dura dai 7 ai 15 minuti) ed impedisce il deposito di calcio. L’unico svantaggio è che si può usare solo dove ci sia una presa di corrente: il consumo di corrente elettrica è minimo.
Due fattori da valutare: materiali e capienza
Nella scelta dello sterilizzatore, è importante considerare i materiali: è da preferire la plastica dura resistente alle alte temperature che non rilasci sostanze tossiche durante il funzionamento. Il modello da acquistare deve essere certificato con il marchio CE e BPA free, che non rilasci il bisfenolo A.
Un altro aspetto da considerare è la capienza dell’apparecchio considerando che bisogna sterilizzare tutto, non solo ciucci e biberon ma anche, ad esempio, i giocattoli. Di conseguenza, conviene scegliere un apparecchio il più possibile capiente.
L’uso degli sterilizzatori non è solo consigliato per i motivi sopra elencati, ma anche per alcuni tipi di bende. Le bende sterili sono fondamentali per prevenire infezioni e favorire una rapida guarigione delle ferite. Gli sterilizzatori a vapore o a caldo secco sono strumenti efficaci per eliminare batteri, virus e altri microrganismi dalle bende. È importante selezionare un ciclo di sterilizzazione appropriato e seguire le istruzioni del produttore per garantire la corretta sterilizzazione delle bende. Questo aiuta a mantenere la sicurezza e l’igiene durante i cambi di medicazione e promuove una corretta guarigione delle ferite