Aiuto          Accedi        Carrello

Menu Close
Close
Cause e rimedi al morbo di Dupuytren

Cause e rimedi al morbo di Dupuytren

Indice articolo

In questa guida, trattiamo del morbo di Dupuytren, una patologia fibroproliferativa cronica dovuta ad un ispessimento e retrazione dell’aponeurosi palmare. E’ una malattia progressiva, che porta la membrana della fascia palmare della mano a fondersi con il derma causando una flessione permanente di una o più dita coinvolte, una contrattura cronica

Le conseguenze sono facilmente intuibili: estensione delle dita ridotta, importante limitazione funzionale fino alla rigidità completa dell’articolazione.

Quali sono le cause di questo morbo e come curarlo?

Morbo di Dupuytren: cause

Le cause scatenanti del morbo di Dupuytren sono tuttora sconosciute: è stata dimostrata una certa predisposizione genetica, familiare. Colpisce soprattutto soggetti di sesso maschile di età compresa tra i 50 e i 70 anni: più di frequente, è bilaterale ed interessa il quarto e il quinto dito.

Ciò che è stato individuato riguarda i fattori di rischio. Eccoli, di seguito:

  • Traumi al palmo della mano;
  • Sesso maschile, età (oltre i 40 anni);
  • Sindrome del tunnel carpale;
  • Lavori manuali, esposizione a vibrazioni;
  • Diabete mellito;
  • Spalla congelata;
  • Determinate attività come arrampicata sulla roccia;
  • Peso inferiore alla media;
  • Epilessia, assunzione di farmaci antiepilettici;
  • Eccessivo consumo di alcolici, fumo;
  • HIV.

Sintomi

Esistono diversi stadi della malattia

  • stadio zero che presenta solo il nodulo indolore di ispessimento cutaneo della fascia palmare con estensione valida, localizzato nel palmo della mano;
  • stadio 1 con formazione di una ‘corda’ patologica di collagene che porta a contrattura e flessione delle dita compromettendo la funzionalità della mano. Col passare del tempo le ‘corde’ impediscono l’estensione e l’allungamento delle dita. Queste contratture e retrazioni non provocano dolore ma sono fastidiose: interessano l’articolazione metacarpo-falangea, interfalangea prossimale o entrambe e coinvolgono maggiormente anulare e mignolo, ma possono colpire anche le altre dita;
  • stadi successivi caratterizzati da una flessione permanente, da una retrazione tendinea e cutanea del dito colpito.

Di solito, il morbo di Dupuytren compare lentamente e gradualmente nel corso degli anni. Talvolta, si sviluppa rapidamente (settimane, mesi). In molti pazienti, il coinvolgimento è bilaterale seppure una mano risulti più compromessa dell’altra.

Diagnosi

Considerando che la malattia può derivare da altre patologie, è necessario eseguire la diagnosi differenziale per escludere eventuali condizioni come sindrome del tunnel carpale, sindrome del tunnel cubitale, radicolopatia C8-T1, tenosinovite stenosante, cisti, neoplasie.

Per diagnosticare il morbo di Dupuytren, il medico effettua un esame obiettivo comprensivo di test del tavolo per valutare la gravità dei sintomi (ispessimento cutaneo, eventuali noduli sul palmo della mano, flessione di una o più dita, ecc.). Può anche prescrivere ecografia, radiografia, esame neurovascolare, Risonanza Magnetica o TAC. 

Morbo di Dupuytren: rimedi e trattamenti

Dopo la valutazione, il medico consiglierà il consulto di uno specialista della mano per comprendere se è il caso di intervenire chirurgicamente e quale tipo di intervento è più idoneo al caso. 

Il trattamento d’elezione, in larga parte, è l’intervento chirurgico. Il trattamento conservativo (in particolare, infiltrazioni di cortisone) non basta per risolvere il problema e ritardare la progressione della malattia.

Lo specialista potrà scegliere una procedura non chirurgica (iniezioni di collagenasi di Clostridium histolyticum o radioterapia) nei casi moderati oppure interventi di chirurgia più o meno invasivi (fasciotomia palmare, fascectomia selettiva o totale, fasciotomia percutanea con ago) nei casi più gravi. 

L’iniezione di collagenasi di Clostridium Histolyticum direttamente nel cordone rappresenta una tecnica che, negli ultimi anni, sta riscontrando un grande successo.

Gli interventi invasivi comportano rischi e complicazioni come danno alle terminazioni nervose delle dita, rigidità articolare, lacerazioni della pelle, rigetto del trapianto di pelle, infezioni.

Per il ripristino della funzionalità e mobilità della mano operata, la Fisioterapia (Elettroterapia, Ultrasuoni, massaggi terapeutici, esercizi attivi specifici per la mano) è di importanza fondamentale. Altrettanto importante è far indossare al paziente un tutore per la mano allo scopo di mantenere dritte le dita operate e sostenere l’estensione delle dita ottenuta con l’intervento per prevenire una recidiva.

I tempi di recupero vanno da pochi giorni (per riprendere un lavoro di ufficio) a 6 settimane per lavori manuali.

Il rischio di recidiva è alto.

Condividi questo post
Articoli che potrebbero interessarti
Click to Chat