Gli attacchi di panico notturni sopraggiungono all’improvviso, mentre si dorme, con un’ondata di paura particolarmente intensa. Si prova terrore durante un attacco di panico che può raggiungere un picco nel giro di 10 minuti per, poi, diminuire di intensità. Per il timore che queste sensazioni possano ripresentarsi, il soggetto che ne soffre ha difficoltà a riaddormentarsi ed è soggetto a disturbi del sonno.
Verificandosi durante il riposo notturno, il livello di consapevolezza e vigilanza è ridotto, quindi il soggetto risulta più fragile, impotente rispetto a chi soffre di attacco di panico diurno. A volte, chi soffre di questo disturbo richiede l’intervento medico per paura di un attacco cardiaco.
Gran parte degli attacchi avviene nella fase II, non durante la fase REM tipica dei sogni, mentre gli incubi si verificano nella seconda metà del periodo di sonno.
Bisogna distinguere gli attacchi di panico dal Pavor Nocturnus (che si verifica nel sonno profondo ed è tipico dei bambini). Il risveglio causato dall’apnea notturna non è causato da un’ansia eccessiva ma potrebbe incidere sull’origine degli attacchi di panico notturni ed influire su pressione sanguigna e frequenza cardiaca.
Attacchi di panico notturni: cause
Non si conoscono ancora le cause precise degli attacchi di panico notturni e diurni. Sono state avanzate alcune ipotesi, tra cui cambiamenti nel sistema parasimpaticotonico per disfunzione autonomica o un aumento della concentrazione di CO2 (ipotesi del falso soffocamento).
Possono essere dovuti anche a consumo di alcol o droghe, a situazioni o eventi vissuti nel corso della giornata, ad un eventuale disturbo d’ansia.
Sono stati individuati alcuni fattori di rischio:
- Disturbi di natura psicologica (fobie, ansia sociale, ecc.);
- Eventi stressanti (separazione/divorzio, lutto in famiglia, perdita del lavoro, ecc.);
- Tratti caratteriali e della personalità;
- Biochimica cerebrale;
- Familiarità, fattori genetici (familiari con una storia di attacchi di panico).
Sintomi fisici dell’ansia notturna
Chi soffre di attacchi notturni, in genere, ha anche attacchi diurni. In più, il timore di essere colti da attacchi di panico successivi incide negativamente sullo stato emotivo portando allo sviluppo di disturbi del sonno ed all’aumento dello stress.
Si è in presenza di attacchi di panico se si manifestano almeno quattro dei seguenti sintomi:
- Tremori notturni;
- Sudorazione;
- Nausea;
- Tachicardia, palpitazioni;
- Dolore o disagio al petto;
- Paura di morire;
- Sensazione di svenimento, vertigine o testa leggera;
- Sensazione di soffocamento;
- Paura di perdere il controllo;
- Sensazione di respiro corto;
- Sensazione di instabilità;
- Parestesia (sensazione di intorpidimento o formicolio);
- Sensazione di essere staccati da se stessi (depersonalizzazione);
- Sensazione di irrealtà (derealizzazione).
Diagnosi
Il disturbo di panico è un grande ‘impostore’ visto che presenta sintomi simili a quelli di altre problematiche come attacchi cardiaci, problemi tiroidei, disturbi respiratori. Di conseguenza, richiede una diagnosi accurata e precisa e bisogna escludere altre patologie.
L’iter diagnostico include:
- Esame obiettivo completo;
- Valutazione della salute del cuore;
- Analisi della storia familiare, paure, preoccupazioni, stress;
- Esami del sangue per controllare i valori tiroidei.
Il medico potrebbe richiedere un accertamento psicologico ad uno specialista per verificare la presenza di attacchi di panico improvvisi e frequenti, ansia anticipatoria (per paura di futuri attacchi), altre condizioni psicologiche.
Una volta effettuata la diagnosi, si potrà pianificare un percorso terapeutico adeguato. Il paziente può guarire nell’arco di pochi mesi: a seconda dei casi, la guarigione può richiedere più tempo della media.
Attacchi di panico notturni: terapia d’elezione
Gli attacchi di panico notturni e diurni sono curabili. Il trattamento d’elezione è la Terapia Cognitivo Comportamentale, una combinazione tra terapia cognitiva e terapia comportamentale.
E’ un piano terapeutico personalizzato che aiuta i pazienti a capire e gestire gli attacchi consentendo di ottenere risultati positivi e a lungo termine. Serve a modificare gli stili di pensiero disfunzionali ed i comportamenti adottati in certe circostanze.
I terapeuti insegnano ai pazienti tecniche utili a gestire e ridurre i sintomi dell’ansia, nuovi modi per esprimere e gestire la sfera emotiva, le situazioni di disagio.
Può risultare decisamente utile anche la terapia di gruppo perché aiutano a non sentirsi diversi o soli per via di questo disturbo.
A volte, lo specialista può prescrivere farmaci specifici come coadiuvanti alla psicoterapia, da assumere per un breve periodo di tempo.